sabato 13 giugno 2020

STEP #24 --- LA SINTESI FINALE

La parola automa deriva dal latino automatus, aggettivo che significa <<che si muove da sè>>  e presenta vari significati: macchina con sembianze umane, sistema dinamico con vie di input e output e persona priva di volontà. 


L'idea di automa era già presente nel mito: a partire da Efesto che ne creò molti, tra cui Talos, che fu regalato da Zeus a Minosse per difendere l'isola di Creta, alla leggenda cinese. I primi a costruire automi furono i Greci, e il primo in assoluto fu il servo automatico di Philon. Successivamente venne creato uno degli automi più famosi, il Turco, e poi ne vennero realizzati altri nel Medioevo, insieme al De Architettura di Vitruvio; poi ne alluse Leopardi nello Zibaldone, in maniera metaforica, Pirandello nei Quaderni di Gubbio Serafino Operatore e da Giovanni Di Lena nella poesia Alienazione.


Abbiamo anche riferimenti nel Demiurgo di Platone e nelle Arti figurative. Inoltre l'automa ha assunto maggiore importanza anche grazie a Isaac Asimov grazie alle sue tre regole della robotica e al principio zero.


Questo termine è presente, attraverso pubblicità in alcune mostre; poi gli automi hanno assunto un ruolo fondamentale anche nei nostri giorni durante la pandemia del covid-19, sostenendo i malati e nel cinema, con alcuni film come Terminator. La costruzione e la manipolazione degli automi è anche un ambito importante dell'ingegneria ed è presente anche in articoli di cronaca, nella filosofia grazie a personaggi come Pascal Chabot e nell'etica, grazie alla Roboetica. Inoltre, grazie allo sviluppo tecnologico di queste "macchine", molti prevedono futuri utopistici, ma anche scenari ai limiti dello sviluppo


Questo termine è anche oggetto di serie tv e presenta molti concetti ad esso collegati.

STEP #23 --- UNA MAPPA CONCETTUALE



STEP #22 --- UNA SERIE TV

EPISODIO 1
Ryoken è un ragazzo di 16 anni, che ha perso i genitori il giorno della sua nascita, ed è cresciuto da un automa umanoide, Laglarge, e vivono in una piccola città vicino Tokyo. Il ragazzino è isolato da quasi tutta la città, perchè Laglarge è ritenuto il responsabile di un attacco nucleare avvenuto 16 anni prima. Fin dai suoi primi anni di vita, al ragazzo è stato insegnato come creare robot utilizzando materiali di ogni tipo (anche dalla pasta) per difendere la città da altri stati. Un giorno la città viene assediata da un gruppo di 6 robot, con abilità particolari: il primo riesce a controllare la gravità, il secondo può creare armi dal proprio corpo (missili, gas velenosi), il terzo può rigenerare gli arti robotici e gli altri tre possono sparare laser dagli occhi. Laglarge intima a Ryoken di scappare e di rifugiarsi un un sotterraneo per creare altre armi da usare in battaglia. La città viene devastata e Laglarge è in fin di vita, ma, attraverso una rete informatica, riesce a passare informazioni ai sopravvissuti e, alcune di queste finiscono nel computer dei Ryoken.
Nel momento in cui tutto sembra perduto, Ryoken arriva sul campo di battaglia.



EPISODIO 2
Con tutte le sue armi meccaniche, Ryoken riesce ad eliminare i tre robot sparalaser. Gli altri 3 sono un osso duro però, e si trova in difficoltà. Il primo robot rivela a Ryoken il motivo per cui ha attaccato la città: per eliminare tutti gli altri automi, perchè considerati pericolosi, e gli uomini, perchè li considerano i loro padroni e la causa della creazione dei robot. Ryoken ribatte dicendo che è sicuro che arriverà un giorno in cui robot e uomini potranno andare finalmente d'accordo e in quel momento ritorna Laglarge, ancora vivo.
Laglarge racconta la sua storia: prima era un uomo, morto durante una guerra e il suo cervello fu impiantato in un corpo da robot umanoide da un uomo con una maschera, che sembrerebbe controllare i tre robot. Insieme Laglarge e Ryoken riescono a sconfiggere due di quei robot, ma il primo è il più forte, anche se è in difficoltà contro 2 avversari. In quel momento interviene un uomo con la maschera, che fa esplodere il robot, rimproverandolo per il fallimento. Si scopre che è stato lui a distruggere la città 16 anni prima.



EPISODIO 3
I due sfidano l'uomo con la maschera e gli chiedono quali siano le sue intenzioni. Egli vorrebbe uccidere tutti i robot, perchè hanno causato solo danni al genere umano (disoccupazione, ribellioni) e portare finalmente la pace. I due riescono a rompere la sua maschera e Laglarge riconosce in lui il suo vecchio amico, che credeva morto a causa di una ribellione di robot. Egli si chiama Bangiras ha una storia molto simile a quella di Ryoken: anch'egli ha perso i genitori alla sua nascita. Egli non ritiene etico usare i robot in battaglia, ma li ha progettati per eliminare tutti gli automi offensivi e creare finalmente la pace. Qui avviene uno scontro dialettico tra Ryoken e Bangiras e, alla fine, quest'ultimo capisce di aver agito in maniera sbagliata e si arrende ai 2, sebbene troppo forte e decide di collaborare con loro per ottenere una civiltà in cui le "macchine" e gli uomini possano collaborare senza conflitti, una societas in cui i robot proteggono e difendono gli uomini. 

STEP #21 --- L'ETICA

Gli automi possono essere considerati degli alleati o dei nemici?

Tutte queste nuove tecnologie hanno dato vita ad uno scenario nuovo e complesso in cui sono richieste nuove competenze e una responsabilità sempre crescente nei confronti delle altre persone e del pianeta. Ecco perchè è stata fondata la Roboetica, cioè la disciplina che studia gli aspetti umanitari, etici, sociali ed ecologici della robotica. Tale termine è stato coniato nel 2002 da Gianmarco Veruggio, uno scienziato robotico sperimentale che la qualifica come un'etica applicata il cui scopo è sviluppare strumenti scientifici, culturali e tecnici che siano universalmente condivisi, indipendentemente dalle differenze culturali, sociali e religiose.


Ora proviamo ad analizzare i pro e i contro della robotica. 


La robotica può donare una sorta di immortalità all'uomo, poichè si sta cercando di inserire la coscienza umana all'interno degli automi e non solo. Gli automi, altresì, possono essere utilizzati per compiere lavori faticosi e, addirittura, sostituire l'uomo in questi. Per di più, la robotica si può applicare in campo biologico, sostenendo persone malate, come è stato fatto nell'ospedale di Wuhan per combattere la pandemia del covid-19. 


Ora vediamo i contro. Gli automi, sostituendo i lavoratori nelle aziende e nelle fabbriche, causano un aumento della disoccupazione, poichè è preferito assumere un robot specializzato, a costo zero, che un lavoratore stipendiato. Bisogna anche considerare il fatto che il progresso tecnologico può essere usato a scopo violento, come la storia ci insegna; basti ricordare la "Guerra Fredda", in cui furono utilizzate le armi nucleari. 


Robotica e roboetica, i limiti fissati dal Cnb | Sanità24 - Il ...
Robotica e Roboetica

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/roboetica-aziende-e-lungimiranza-isaac-asimov-ABj6QBpB

AUTOMA --- NEGLI ANIME GIAPPONESI

In senso metaforico la parola automa assume il significato di persona priva di volontà. 


Summoning: Impure World Reincarnation | Narutopedia | Fandom
tecnica dell'Edo Tensei, Naruto Shippuden


Esiste una tecnica nell'anime giapponese "Naruto Shippuden", chiamata "Edo Tensei no jutsu" (resurrezione impura) con cui l'utilizzatore può riportare in vita una persona e privarla della propria volontà, trasformandola quindi in un automa. La persona resuscitata non può neanche suicidarsi per liberarsi dalla tecnica e, quando prova a fare ciò, viene applicata un'altra tecnica, di soppressione della personalità, impiantando un sigillo con un kunai nella testa del resuscitato. L'unico modo per rilasciare la tecnica è sigillare il resuscitato o convincere l'utilizzatore ad annullarla.



STEP #20 --- NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI

Anche il poeta romantico Giacomo Leopardi, anche se in maniera metaforica, si riferisce agli automi nello "Zibaldone di Pensieri", una raccolta di poesie, pensieri e riflessioni filosofiche su vari argomenti; "zibaldone" deriva dalla parola "zabaione", con riferimento a un miscuglio di ingredienti diversi. 



piuttosto come un panorama o un simulacro anatomico o un automa, che come una statua di Canova, piuttosto misurandole col compasso, che assaporandole e gustandole e paragonandole agli originali col palato, quelle traduzioni, dico, parranno ai tedeschi non tedesche, e nel tempo stesso non capaci di dare alle nazioni la vera idea degli originali, aliene dalla lingua e proprie di un'epoca di imperfezione e immaturità.

In questo passo, Leopardi critica fortemente le traduzioni tedesche delle lingue arcaiche, definendole un simulacro anatomico o un automa, cioè molto diverse dagli originali, quasi irriconoscibili. Questo tesi di leopardi sul recupero delle lingue antiche si evince anche in altre opere, tra cui le "Operette Morali".



Zibaldone - Wikipedia
Zibaldone di Leopardi

STEP #19 --- NELL'UTOPIA

La nostra è un'era basata sulla tecnologia, cioè un'era in cui gli automi e le "macchine" sono indispensabili all'uomo. 


L'uomo, tramite la tecnologia, vorrebbe conseguire vari obiettivi: in primis la costruzione di automi che svolgano le attività più faticose e più difficili per l'uomo, e che lo proteggano e non gli rechino nessun danno, come enunciato nei tre principi della robotica di Isaac Asimov; in secondo luogo l'utilizzo di "macchine" come catalizzatori per sfruttare il cervello umano dopo la sua morte, garantendo all'uomo una sorta di "immortalità". Ciò, però, è solo un'utopia, sia perchè è molto difficile da realizzare, sia presenta una moltitudine di problemi per l'uomo. Innanzitutto i datori di lavoro necessiterebbero degli automi per svolgere i compiti in maniera più efficiente, e ciò aumenterebbe vertiginosamente la disoccupazione, perchè sarebbe meglio utilizzare un robot specializzato, a costo zero, che un operaio stipendiato. Poi bisogna anche tenere conto di una possibile rivolta delle "macchine" contro gli uomini, come spesso viene mostrato in molti film a sfondo fantascientifico.


PRESENTE E FUTURO DEL LAVORO UMANO
automa che disegna

STEP #24 --- LA SINTESI FINALE

La  parola   automa  deriva dal  latino   automatus , aggettivo che significa <<che si muove da sè>>  e presenta vari significat...